Rifugio alpino

Un po’ di storia dalla Tchambreta al Rifugio Alpino…

Il primo embrione del nostro locale nasce, nell’immediato dopoguerra. Nel 1948 infatti su iniziativa del sig. Ostorero Mamel Giovanni apre i battenti “La Tchambreta” o Ciambreta” (la stanzetta); così erano chiamati i locali pubblici che spuntavano un po’ in tutte le borgate e frazioni di Coazze. Erano locali angusti, arredati in maniera spartana e illuminati con lampadine da pochi Watt.
Frequentate, per lo più, dagli uomini delle borgate, dopo le faticose giornate di lavoro.
Dove si ritrovavano per le solite partite a tresette, e un bicchiere di buon vino.
Nel 1949 “la Tchambreta” della frazione Cervelli di Coazze diventa rifugio alpino G.E.A.T, fornendo così ai numerosi alpinisti di passaggio verso i ”Picchi del Pagliaio” oltre al vitto anche la possibilità di pernottare.
Erano anni vitali e di grande fermento, anni in cui la naturale vocazione turistica della Valsangone (sopita dalla guerra) ritornava prepotentemente alla ribalta.
Nel 1950 l’infaticabile sig.Ostorero diede il via ai lavori per la costruzione di un locale più ampio. Lo sviluppo della “Tchambreta” andò di pari passo con lo sviluppo dell’intera frazione Cervelli. Nel periodo compreso tra gli anni ’50 – ’55 oltre a terminare i lavori per il nuovo Rifugio Alpino vennero realizzate: la strada, in sostituzione della vecchia mulattiera e l’acquedotto consortile dei Cervelli.
Vennero poi i prosperi anni ’60 – ’70 – ’80 dove Coazze e le sue borgate divennero frequentatissime mete di villeggiatura. Arriviamo così alla metà degli anni ’80, precisamente nel settembre del 1985 e quella che era nata come “La Tchambreta”, poi ribattezzata “Lou rifugio” diventò quella che ancora oggi è conosciuta come “la Trattoria degli Alpini”.